Eolico europeo: raggiunti livelli record, ma ancora lontani dall’obiettivo UE 2030

Nel processo strategico di decarbonizzazione, passo fondamentale per ridurre le emissioni di CO2, un ruolo strategico è ricoperto dalle energie rinnovabili. Buone notizie in quest’ottica arrivano dall’eolico europeo che, in base a quanto emerso dagli ultimi dati elaborati dall’associazione di settore Wind Europe, nel 2023 ha fatto registrare risultati record. L’Unione Europea ha difatti installato 16,2 GW (gigawatt) di impianti, 2 GW in più rispetto al 2022, registrando trai più alti valori mai raggiunti in un anno. Nonostante ciò, si resta comunque lontani dai livelli necessari per raggiungere gli obiettivi comunitari del 2030, i quali richiedono di arrivare quasi al doppio, ovvero 30 GW ogni anno, con l’IEA (International Energy Agency) che stima una costruzione da parte dell’EU di 23 GW all’anno nel periodo 2024-28.
Il 2023 è stato anche l’anno migliore per numero di nuovi impianti eolici offshore costruiti in tutta Europa, con l’installazione di 4,2 gigawatt di energia eolica, ovvero 0,4 gigawatt in più rispetto al 2022.
La maggior parte di questi gigawatt sono distribuiti nei ventisette Paesi membri, principalmente tra Paesi Bassi, Francia e Regno Unito dove è stato installato il maggior numero di nuove capacità, con i primi che hanno costruito un nuovo parco eolico offshore, l”Hollandse Kust Zuid’ da 1,5 gigawatt, per ora il più grande al mondo.
Anche gli investimenti nell’eolico offshore in Europa hanno raggiunto un nuovo record, grazie alla raccolta di 30 miliardi di euro per la realizzazione di otto parchi eolici, che garantiranno 9 GW di nuova capacità offshore.
L’anno che si è concluso è stato così caratterizzato da diversi sviluppi positivi che hanno generato nuova fiducia e grande ottimismo tra gli operatori eolici. A tal fine è stato fondamentale l’impegno profuso nella realizzazione del pacchetto sull’energia eolica, pubblicato dall’UE, con cui sono state promulgate 15 azioni immediate a sostegno del settore eolico europeo; oltre alla Carta Europea dell’Eolico con cui 26 paesi membri si sono impegnati ad attuare rapidamente le azioni loro attribuite nel pacchetto energia eolica. In quest’ultimo documento, spiega Wind Europe, “le azioni cruciali includono l’ulteriore semplificazione delle autorizzazioni, il miglioramento della progettazione delle aste per costruire nuovi parchi eolici e il sostegno finanziario pubblico per la produzione di turbine eoliche e infrastrutture chiave”.
Sulle aste in particolare, l’idea è di ridefinirle, incoraggiando “criteri di aggiudicazione non legati al prezzo, ma che premino i prodotti a più alto valore aggiunto e promuovano lo scale-up industriale che può sostenere meglio un’industria manifatturiera eolica innovativa e competitiva”, si legge nella bozza del pacchetto di misure.
Le proiezioni per il periodo 2024-2030, considerando dati di progetti, investimenti annunciati e autorizzazioni, indicano una media annuale di 29 GW di nuove installazioni eoliche, che potrebbe così comportare un aumento della capacità eolica totale dell’UE a 393 GW entro il 2030, avvicinandosi di conseguenza agli obiettivi di 425 GW necessari per soddisfare gli impegni climatici ed energetici europei.
Il 2024 viene perciò definito come “un anno importante per le aste dell’energia eolica, soprattutto per quella offshore”. Se tutti i paesi condurranno le aste del 2024 come previsto, verranno messi all’asta almeno 40 gigawatt. Tra i primi cinque paesi che metteranno all’asta la capacità nei prossimi due anni spiccano Germania, Danimarca, Regno Unito, Francia e Paesi Bassi, con il solo stato tedesco che metterà all’asta 8 gigawatt unicamente nel 2024, i quali paragonati ai 13,5 gigawatt di nuova capacità eolica offshore messi all’asta dall’Europa nel 2023 aprono spiragli per l’avvicinamento al target europeo 2030.

Fonte ANSA

Fonte La Repubblica

Fonte Windeurope

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